Il ruolo del securities services provider nel cammino verso la sostenibilità

04/12/2020

I criteri ESG assumono sempre maggiore importanza nell’attività di asset manager e asset owner e in generale nel mondo finanziario. Il securities services provider svolge un compito primario nella catena del valore connettendo tutti i soggetti coinvolti. Roberto Pecora, chief executive officer di Societe Generale Securities Services per l’Italia, spiega come giocare al meglio questo ruolo fondamentale.

L’attenzione ai criteri ESG rappresenta un passo necessario che riguarda gli aspetti della nostra vita sociale ed economica. Il mondo degli investimenti, della gestione patrimoniale e più in generale della finanza, sta assumendo un ruolo sempre più centrale in questo processo con numeri in netta crescita, come dimostrato dal rapporto Morningstar European Sustainable Fund Flows, che certifica il lancio in Europa di 213 nuovi prodotti ESG nel solo primo semestre 2020. Il totale dei fondi attivi e ETF sostenibili a disposizione degli investitori europei sale così a 2703, per un totale di masse in gestione pari a 774 miliardi di euro.

Aspetti sociali, climatici e relativi alla responsabilità delle aziende nei confronti dei contesti in cui operano sono oggi mainstream anche nello sviluppo dei modelli di business di asset manager e asset owner, come testimoniato dai nostri colloqui in ambito sia nazionale che internazionale”, afferma Roberto Pecora, chief executive officer di Societe Generale Securities Services per l’Italia. La pandemia da Covid-19 ha accelerato tale trend, spingendo inoltre politica e regolatori, in particolare europei, ad entrare in una nuova fase del cammino verso la sostenibilità.

Il quadro normativo

Obiettivo primario dell’azione normativa è definire un quadro di riferimento Europeo comune per la valutazione del rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance. “Tra i pilastri fondamentali di questa evoluzione dobbiamo certamente sottolineare la consultazione della Commissione Europea avviata ad inizio 2018 con l’obiettivo di creare una tassonomia comune all’interno dell’Unione”, spiega Pecora, secondo cui una maggiore chiarezza sarà centrale per entrare nell’era della finanza green.

Le implementazioni dei regolamenti relativi alla Tassonomia prodotti da ESMA nel corso del 2020 rappresentano in questo senso già un importante risultato, andando a stabilire parametri su questioni centrali per la definizione di sostenibilità climatica, come documentazione finanziaria, rating, benchmark, emissione di green bond, reportistica e indicazioni sui prodotti retail. “Come securities services provider partecipiamo ai panel di banche che lavorano alla redazione del rulebook sulla tassonomia ESG”, fa notare il manager.

Integrazione verticale

“Parliamo di una dinamica determinante per l’intero settore finanziario. Le valutazioni ESG sono infatti nel cuore delle scelte strategiche dei nostri clienti. Il ruolo del securities service provider è molto importante per la capacità di contribuire ai servizi di valore aggiunto sulle parti reporting, rating, scelte di allocazione, analisi di portafoglio, toccando sia pre-trade che post-trade. Anche gli aspetti di risk e performance analysis sono strettamente connessi alle valutazioni di sostenibilità”, afferma il CEO. È il posizionamento stesso dell’entità banca depositaria a determinarne la centralità, da cui deriva il compito e l’opportunità di fornire supporto completo ad asset manager e asset owner con taglio verticale sull’intera catena del valore per l’integrazione delle valutazioni ESG.

Nel dettaglio, Societe Generale Securities Services può contare su un Tool ESG Analytics & Reporting, sul quale gli specialisti della banca lavorano fin dal 2016. “Il servizio di analisi e reportistica che offriamo ai nostri clienti sfrutta un database che include più di 8.000 aziende, 300.000 set di dati e considera oltre 70 diverse metriche ESG. Oltre a una view generale a livello di portafoglio, offre un'analisi dettagliata per singole società e settori, con un’attenzione specifica all'intensità di CO2. È inoltre disponibile l'Executive Summary, un report che offre una panoramica dei portafogli con un gran numero di indicatori ESG, tra cui le modifiche ai rating ESG e un confronto con gli standard internazionali. Le informazioni fornite dal nostro tool assumono una sempre maggiore centralità dato il grande peso attribuito ai fattori ESG nel piano Next Generation EU approvato a luglio 2020 da parte dell’Unione Europea”, specifica Pecora.

Visione allargata

Ampiezza e modularità del servizio offerto e personalizzazione sono le ulteriori sfide individuate dal CEO per continuare ad innovare nel securities services. Queste coinvolgono in modo primario anche l’utilizzo sempre maggiore delle valutazioni ESG da parte degli attori del risparmio gestito. “Il supporto nel post-trade con risk e performance analysis è una delle aree su cui lavoriamo per fornire anche una personalizzazione per tipologia di investitori. L’ampliamento dell'ESG Executive Summary, ad esempio, è già in corso e permetterà di includere un'analisi del portafoglio relativa alle emissioni di CO2 e un reporting ESG Pension Scheme basato sulle specifiche dello stress test IORP II dell'EIOPA, importante nel segmento previdenziale/assicurativo”, dichiara.

Questo è solo un esempio di come dal lato dell’offerta di asset manager e asset owner sia previsto un importante allineamento in cui il securities service provider svolgerà un ruolo utile essendo il soggetto meglio posizionato per fornire servizi in linea con le normative vigenti e grazie alla capacità di portare chiarezza in una mole molto significativa di dati che richiedono soluzioni tecnologiche avanzate per essere organizzati e sfruttati. Operazione quest’ultima che avverrà sempre più attraverso dinamiche di outsourcing per ragioni di efficientamento della macchina operativa.

“La nostra offerta in ambito ESG ha le sue radici nelle azioni concrete che portiamo avanti come divisione e Gruppo”. Societe Generale è stata infatti premiata nel 2019 da Robeco SAM come banca numero uno a livello mondiale per rispetto dei fattori ambientali, classificandosi inoltre sesta su 175 nel ranking overall che include tutte le metriche di sostenibilità.

Articolo pubblicato su Funds People Italia a novembre 2020.