Dalla statua della libertà alla tokenizzazione

11/06/2019

In un’epoca segnata dalla digitalizzazione e dall’avvento della tecnologia blockchain, la tokenizzazione di asset è un fenomeno in costante crescita.

Il crowdfunding, noto anche come “finanziamento collettivo e partecipativo”, ha fatto la sua comparsa nel XVIII secolo. Ma per vederne i frutti si è dovuto attendere il 1875, anno in cui è stato realizzato un progetto che ha fatto la storia ed è ancora celebre in tutto il mondo. Grazie al crowdfunding, da parte soprattutto della popolazione francese, è stata difatti eretta la Statua della Libertà1.

Un progetto che ha anticipato di oltre un secolo il crowdfunding come lo conosciamo oggi nell’era di Internet, strumento destinato principalmente a start-up creative e progetti di beneficenza.

In un’epoca segnata dalla digitalizzazione e dall’avvento della tecnologia blockchain, la tokenizzazione di asset è un fenomeno in costante crescita.

Con questo termine si intende il processo attraverso il quale vengono integrati, nel registro della blockchain, diritti relativi a un asset sottostante in un token digitale. Di conseguenza, risulta piuttosto agevole iscrivere un atto di proprietà nel registro, rendendolo in tal modo tracciabile, immutabile e verificabile.

Nel caso di uno strumento d’investimento volto a raccogliere fondi, l’utilizzo della blockchain e l’emissione di token digitali offrono ulteriori vantaggi, tra cui costi minori (rispetto a una IPO), un processo automatizzato (tramite il ricorso a smart contract) e la tracciabilità. Questo nuovo modello di business è vantaggioso anche per gli investitori, che possono usufruire di disintermediazione, trasparenza, costi d’ingresso ridotti e accesso a un portafoglio d’investimento locale, nazionale o internazionale.

Molti di noi considerano ancora un immobile come un investimento sicuro, sostenibile e tangibile. Tuttavia, il processo potrebbe rivelarsi ricco di insidie se non viene gestito correttamente. Un investimento diretto comporta infatti un esborso di capitali significativo, mentre quello tramite un fondo immobiliare richiede una certa familiarità con i mercati finanziari. Inoltre, nei paesi in cui l’assenza di registri fondiari attendibili limita gli investimenti, l’accesso al mercato immobiliare favorisce la diffusione di attività fraudolente.

All’avanguardia in questa nuova tecnologia, la Svizzera si è affermata quale player di spicco, grazie al quadro normativo vigente e al ruolo della FINMA nell’emissione di token digitali2.

Start-up quali TokenEstate (tokenizzazione di immobili), Tend (tokenizzazione di asset) o Mt Pelerin (tokenizzazione di titoli azionari) stanno già tracciando la rotta da seguire e, nel prossimo futuro, emergeranno senza dubbio nuove piattaforme.

È facile immaginare i vantaggi della tokenizzazione nell’universo immobiliare. Tuttavia, è necessario che il registro fondiario adotti e riconosca, nell’ambito di un quadro normativo effettivamente applicato, la registrazione tramite blockchain quale alternativa valida e legale. Inghilterra, Svizzera, Svezia e Brasile3 sono alcuni dei paesi che già valutano la fattibilità di tali progetti; l’utilizzo della blockchain potrebbe sostituire realmente il catasto e altri registri fondiari.

(1) https://www.bbc.com/news/magazine-21932675.
(2) Guida pratica della Finma, febbraio 2018.
(3) http://bitcoinmonde.com