Le tre scommesse di Societe Generale Securities Services durante la pandemia

22/10/2020

I mesi della pandemia hanno posto sfide impegnative al settore finanziario e la nicchia del servizio titoli non poteva fare eccezione. Da un lato gli intermediari hanno dovuto far sempre più affidamento sulla tecnologia, mettendo in campo investimenti per rafforzare il canale digitale ed estrarre valore dai dati.

Dall'altro lato compliance e regolamentazione, pur da tempo sempre più pervasive hanno posto problematiche nuove a cui il settore è stato chiamato a rispondere. Infine la rapida evoluzione dell’industria del risparmio ha creato nuove opportunità, a partire dall'outsourcing di molte attività da parte die player nazionali e internazionali.

Un contesto ben presente a Roberto Pecora che proprio all’inizio di questo complesso 2020 ha preso le redini di Societe Generale Securities Services in Italia come amministratore delegato e country head. Oggi SGSS si colloca tra i primi 10 global custodian a livello mondiale e al 2 posto in Europa con 4284 miliardi di euro di classi di custodia. Nel dettaglio l’istituto (4000 dipendenti di cui 500 in Italia) offre servizi di banca depositaria a 3285 fondi e servizi di valorizzazione a 4.126 fondi, per un patrimonio amministrato di 631 miliardi di euro.

Il settore in cui opera SGSS è al centro di alcuni trend globali che stanno influenzando la nostra strategia. 

"In primo luogo c’è l’evoluzione tecnologica, che richiede forti investimenti per rispondere alla concorrenza e servire al meglio i clienti. Basti pensare ai nuovi tools che consentono un’analisi sempre più granulare dei flussi di dati che ci arrivano dalla clientela. Oggi da questi dati è possibile estrarre informazioni preziose per supportare le loro scelte di analisi e controllo del rischio. Un secondo aspetto da tenere monitorato è la crescente pressione regolamentare, un trend che di fatto caratterizza tutta l’industria finanziaria. In questo ambito il nostro supporto sarà sempre più strategico per rispondere ai nuovi dettami normativi. Non si tratta  solamente di rispondere tempestivamente alla nuova normativa con prodotti e servizi compliant, ma piuttosto di immedesimarsi nei propri clienti intercettandone le necessità.

Siamo inoltre  attivi nei  tavoli  di lavoro a livello europeo e ciò ci consente di offrire alla clientela prodotti affidabili e un supporto continuativo durante la fase dell’adeguamento normativo”. Un terzo aspetto su cui si focalizza l’attenzione della società è quello dell’outsourcing, soprattutto per le funzioni di negoziazione e middle-back office. Oggi molti intermediari hanno la necessità di ridurre la base costi e di esternalizzare alcune funzioni a operatori specializzati. SGSS è un candidato naturale a queste attività. Le aree di intervento potenziali sono molte, come chiarisce Pecora.

Penso anche alla distribuzione dei fondi esteri in Italia  e al recente nostro accordo con MFEX sull’attività di global fund trading a livello europeo per la clientela istituzionale,  conclude il banchiere.

L’insieme dei servizi proposti dalla banca depositaria rappresenta il fulcro del cambiamento che interessa oggi il mondo finanziario. Del resto anche l’emergenza sanitaria globale ha fatto sì che il ruolo di fornitore di servizi a valore aggiunto e di outsourcer diventasse sempre più centrale per SGSS, “in particolar modo per quanto riguarda l’efficientamento operativo e il contenimento dei costi per gli asset manager e gli asset owner”, puntualizza Pecora. “Lo dimostra tra l’altro una survey condotta a livello europeo da SGSS sui clienti asset manager durante il lockdown. Il sondaggio analizza le esigenze degli asset manager e mette a fuoco le direttrici della crescita futura”, conclude il banchiere.

* Articolo pubblicato su Milano Finanza il 17 ottobre 2020: intervista a Roberto Pecora.