Alle radici dell’efficienza

06/05/2022

Dal concetto di one-stop-shop a quello di collaborazione olistica (anche in materia di generazione di valore). Come gli asset servicer ripensano sé stessi, nell’intervista a Marco Mosca, Head of Coverage, Marketing and Solutions di Societe Generale Securities Services in Italia.

Partendo dai servizi più di base come custodia e settlement, fino ad arrivare ad accompagnare il cliente, tanto retail quanto istituzionale, in un percorso fatto di esigenze sempre più complesse in mercati sempre più sfidanti. Il ruolo dell’asset servicer, impossibile ormai fermarsi al termine banca depositaria nella sua canonica accezione, è cambiato e continua a cambiare in simbiosi con i bisogni degli asset owner, delle case di gestione e dei distributori.

Negli anni abbiamo vissuto uno sviluppo dell’offerta di prodotti di investimento che ad ogni tappa ha significato l’aggiunta di un livello di dettaglio sempre più specifico. Il tutto di pari passo con una ricerca di efficienza tipica di settori ad altissimo tasso di competitività, spiega Marco Mosca.

È per questo motivo che proprio sul concetto di “efficienza” avete voluto incentrare la vostra conferenza al Salone del Risparmio? Che cosa significa oggi questo termine per un asset servicer?

Si tratta di certo di un termine dalle molte sfaccettature e che lega fornitore e cliente in un percorso comune e continuo.

Nel corso degli anni gli istituzionali si sono impegnati e adattati in un terreno di trasformazione continuo, sia da un punto di vista regolamentare sia operativo. Il tutto in un contesto in cui il contenimento dei costi ha un ruolo sempre più importante.

Gli asset servicer specializzati hanno colto l’opportunità di accompagnare l’esternalizzazione delle attività core del post trading dell’industria finanziaria. Dall’attività di soggetto incaricato dei pagamenti, che si è sviluppata in accompagnamento al modello di sub-collocamento secondo un’offerta modulabile tra collocamento diretto e indiretto, fino all’integrazione di ogni aspetto della distribuzione. Obiettivo finale, offrire un set completo di servizi che consenta ad ogni investitore istituzionale, a prescindere dalla natura e dalla dimensione, di trovare in un’unica soluzione tutto ciò di cui ha bisogno.

Un grosso aiuto in questo processo arriva dalla tecnologia, che richiede per chi la implementa un grosso sforzo nell’individuare soluzioni innovative e partnership strategiche. Contemporaneamente, l’opposta tensione verso soluzioni sempre più tailor made porta a chiedersi quanto gli attuali modelli siano effettivamente scalabili per un asset servicer.

Lo sono?

Perché siano non solo sostenibili ma possano diventare anche altamente profittevoli serve un cambio di prospettiva non banale. Serve creare un modello di business flessibile che consenta di plasmare l’offerta oltre alla relazione con i nostri partner.

Che cosa significa questo in concreto?

Per noi ha significato percorrere una strada che ci ha portato a creare un vero one-stop-shop, con in più una specificità molto peculiare. Mantenere la nostra identità internazionale, ci permette di accedere in maniera diretta a un grande numero di mercati, calandoci però contemporaneamente in contesti specifici. In Italia, ad esempio, per essere vicini ai nostri clienti, siamo presenti con una banca di diritto nazionale.

Lo stesso concetto va applicato alla gamma di servizi offerti, completato grazie alla recente partnership con MFEX by Euroclear. I nostri partner accedono così a una piattaforma pan-europea dedicata alla distribuzione dei fondi, con la possibilità di gestire aggiornamenti in tempo reale e accedere ad un’analisi integrata di dati, ormai indispensabili per migliorare gli assetti operativi e proteggere la capacità di generazione di rendimento.

Dove sta in tutto ciò il cambio di prospettiva nel rapporto tra asset servicer, asset owner, asset manager e distributori?

Nel comprendere che la massima creazione di efficienza da questo sistema si ottiene tramite un rapporto di partnership esteso e continuato nel tempo che permette non solo una migliore comprensione delle reciproche esigenze, ma anche di generare innovazione e un valore economico da condividere. Un’opportunità di cui parleremo nella nostra conferenza di mercoledì 11 maggio, ore 16.15, al prossimo Salone del Risparmio.

Articolo pubblicato su Focus Risparmio il 3 maggio 2022.